P.N.E.I. (PsicoNeuroEndocrinoImmunuligia)

P.N.E.I. (PsicoNeuroEndocrinoImmunuligia)

Abbiamo la necessità di utilizzare un approccio olistico, al fine di ottenere l’omeostasi P.N.E.I. (psico-neuro-endocrino-immunologico)
L’olismo (dal greco ὅλος, cioè “la totalità”) è una posizione teorico-metodologica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Dal punto di vista “olistico”, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico: un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituiscono. Si definisce olistico un approccio integrativo alla medicina che intende affrontare in modo globale uno o piu determinanti di salute secondo quello che ormai viene definito asse P.N.E.I. (psico-neuro-endocrino-immunitario). Tale approccio non considera superficialmente il singolo sintomo o segno come segnale da sopprimere ad ogni costo, ma legge questi avvertimenti come segnali del corpo nel tentativo di ripristinare un equilibrio andato perso. In questo senso si cerca di controllare tali sintomi/segni senza sopprimerli, regolando l’asse immunitario, biochimico e citochimico nel perseguimento della restitutio ad integrum completa: fisica e psichica.

La psiconeuroendocrinoimmunologia (P.N.E.I.) è una scienza che si occupa delle relazioni fra il funzionamento del sistema nervoso, del sistema immunitario e del sistema endocrino. Nasce dall’esigenza di una visione unitaria nello studio del funzionamento e delle interrelazioni tra i grandi sistemi di regolazione dell’organismo: PSICHE, SISTEMA NERVOSO, SISTEMA ENDOCRINO e SISTEMA IMMUNITARIO.

La P.N.E.I. rappresenta un sistema di informazione attraverso secrezioni interne ed ha lo scopo di mantenere l’equilibrio “omeostatico” (omeostasi intesa come il raggiungimento di uno stato di stabilità e di costanza della variabilità del corpo attraverso risposte regolatorie di tipo fisiologico e comportamentali) finalizzato alla sopravvivenza dell’evoluzione. La comunicazione avviene, a livello molecolare, attraverso una varietà di segnali ora neurotrasmettitori, ora citochine ed ora ormoni. Ogni essere vivente (sistema complesso) ha un sistema P.N.E.I. resettato sui valori fisiologici della specie, ogni situazione vissuta dall’essere vivente genera sempre un disordine dis-regolazione dell’equilibrio che, la P.N.E.I., attraverso il suo sistema, cerca di ripristinare. Se questo stimolo dis-regolativo permane e diventa cronico, si crea un cambiamento dell’omeostasi e dell’equilibrio presistente, al punto che la P.N.E.I. assume nuovi valori adattandosi a questo disordine, valori che non sono piu fisiologici ma veri e propri falsi. A cascata si concatena una modifica di tutti gli altri sistemi che erano in equilibrio P.N.E.I.. Nella fase acuta, da uno stimolo perturbante si avrà l’attivazione di una risposta P.N.E.I. finalizzata all’eliminazione dello stimolo, ed in fase cronica quando non è più possibile l’eliminazione, si determina il progressivo adattamento dei parametri biologici ai nuovi livelli di regolazione del sistema P.N.E.I. alla causa perturbante (falsi). Poichè i parametri vitali cambiano in relazione alla creazione di nuove regole, ciò causa il danneggiamento dell’organismo, conducendolo a malattie croniche. La disciplina puo essere vista dal punto di vista della psichiatria, dove a certi disturbi dell’umore sono associati cambiamenti ormonali o neuroendocrini, che influenzano il cervello. Essa puo anche essere vista dalla prospettiva endocrinologica, nella quale, alcuni disturbi endocrini, possono essere associati a malattie psichiatriche. Disfunzioni cerebrali come quelle all’ipotalamo possono influenzare il sistema endocrino, che a sua volta può causare sintomi psichiatrici. In fisica, un sistema complesso, è un sistema in cui le singole parti sono interessate da interazioni locali, di breve raggio d’azione, che provocano cambiamenti nella struttura complessiva. La scienza può rilevare le modifiche locali, ma non può prevedere uno stato futuro del sistema considerato nella sua interezza. Come dice Edgar Morin “nei sistemi complessi l’imprevedibilità e il paradosso sono sempre presenti, ed alcune cose rimarranno sconosciute”.

Lo scopo della gestione naturale degli equidi è quello di riequilibrare l’organismo del cavallo che ha subito un disequilibrio dis-regolativo. Tutti i cavalli al giorno d’oggi, vivono in contesti sempre meno simili al loro ambiente naturale riconosciuto, ciò perchè i tempi attuali non consentono di disporre degli ampi spazi, dei quali i cavalli hanno bisogno. Inoltre la maggior parte dei proprietari di cavalli, li rilegano in maneggi, dove soggiornano in spazi ristretti (box piccoli) e fanno la spola solamente tra i box ed il campo di lavoro, senza avere uno spazio dove soggiornare in libertà, il paddok. Il vivere giornalmente e per anni in queste condizioni, senza calcolare tutti i traumi ai quali essi sono soggetti, provoca il disequilibrio P.N.E.I.. Questi traumi indotti da atteggiamenti, anche inconsapevoli, da parte del proprietario o di chi se ne prende cura, spesso sono dovuti a manovre o modalità gestionali che si tramandano da molti anni, ed assumono molta importanza per l’equilibrio P.N.E.I.. Un esempio lampante ci viene dall’utilizzo dell’alcool denaturato per asciugare più velocemente il cavallo quando questo è bagnato. Nessuno considera che il poveretto ha già subito la tosatura del pelo, intervento che crea dei disequilibri. La rasatura del pelo è una procedura che velocizza l’asciugatura del cavallo, ma di cui beneficia solo il proprietario del cavallo, mentre al cavallo provoca stress e disequilibri alla P.N.E.I..

Una gestione naturale del cavallo domestico, cerca di rendere lo stile di vita del cavallo, il piu simile a quello che l’animale condurrebbe in natura, cercando l’ottimizzazione dall’intersezione dei due ambienti; ovvero, maggiori saranno gli adattamenti in comune tra i due ambienti, naturale e domestico, e maggiore sara il suo benessere. La ricerca, che ci porta ad avere maggiori livelli di naturalizzazione, sarà condotta cercando di integrare il più possibile le conoscenze di gestione naturale con quelle utilizzate nella gestione domestica, intervenendo sull’omeostasi, o meglio sull’equilibrio delle differenti categorie che la compongono. Per ottenere e mantenere l’equilibrio P.N.E.I., si interviene in modo graduale, ma all’unisono, su tutte le categorie, attraverso: l’alimentazione, il movimento, il piede scalzo, la termoregolazione, la socialità e le posture (durante l’alimentazione e l’attività sportiva).

Concludendo, la ricerca alla gestione naturale comprende questi sei tipi di interventi, che per la loro complessità di studio e realizzazione, non sono facilmente raggiungibili senza porsi degli obiettivi. Uno dei piu importanti è il benessere psico-fisico del nostro cavallo, che dovrebbe rappresentare non solo un obiettivo, ma una scelta di vita, che ci dovrebbe accomunare. Non meno importante è la comunicazione, al fine di portare la nostra conoscenza agli altri, affinchè ci sia più consapevolezza per poter intraprendere un percorso di vita nuovo e migliore con il nostro cavallo.

Testo tratto dalla tesina di Mauro Padovani 2014 – “PNEI – Gestione Naturale del Cavallo domestico – Pareggio Olistico”