IL PIEDE SCALZO – I danni della ferratura - 2^parte
In questa seconda parte andremo a vedere quali sono i danni che la ferratura comporta ad un piede di un cavallo.
In questa seconda parte andremo a vedere quali sono i danni che la ferratura comporta ad un piede di un cavallo. Ovviamente il primo dei problemi deriva dal fatto che il piede che non è a contatto con il terreno non viene adeguatamente stimolato; la suola non si sviluppa in maniera corretta e quindi non acquisisce adeguata durezza per resistere alle asperità dei terreni; la muraglia cresce innaturalmente non avendo la possibilità di consumarsi e la lunghezza smisurata crea punti di tensione che sono molto dannosi fisiologicamente. I punti di tensione sono punti dove, vista la lunghezza eccessiva, si concentrano forze e pesi che vanno ad alterare il bilanciamento dello zoccolo creando tensioni tendinee e muscolari. Con il ferro diminuisce in generale la percezione durante l’appoggio del piede.
Il ferro, ogni volta che colpisce il terreno duro, entra in vibrazione, e con lui anche i chiodi; secondo studi effettuati e dimostrati da Luca Bein all’univeristà di Zurigo, queste vibrazioni, che raggiungono gli 800 Hz, sono risultate molto dannose per i tessuti viventi, causando problemi riconducibili a sindromi come quella di Raynard. Nei primi anni del 1900 uno studioso di Dresda, Rudolf Zierold condusse altri studi sulla degradazione e sulla qualità di salute del corium lamellare, di cavalli ferrati, constatandone una degradazione dovuta a danni vascolari. Questa condizione peggiorava il corretto funzionamento di adesione tra le lamelle dermiche (sul derma) e quelle della scatola cornea (strato della muraglia interno). Tale condizione predispone maggiormente alla laminite. Inoltre i danni dovuti a queste vibrazioni si ripercuotono, per trasmissione, sulla parte della struttura ossea, raggiungendo le articolazioni e danneggiando anche tendini e legamenti.
Un altro grosso problema deriva dal fatto che un piede ferrato indebolisce considerevolmente la potenzialità naturale all’assorbimento dello shock dovuto all’impatto del piede con il terreno, di conseguenza indebolisce anche tutto il meccanismo fisiologico dello zoccolo. Il ferro, fissato e posizionato quando il piede non è in appoggio e quindi quando questo è contratto, una volta appoggiato con tutto il peso a terra, impedisce il movimento di espansione e così impedisce anche alla suola di scendere appiattendosi. Tale impedimento causa la diminuzione dello spazio tra la terza falange ed il corium soleare (parte interna della suola simile a quella interna della muraglia) che potrebbero venire in contatto, provocando seri danni. La rigidità del ferro dipende del numero di chiodi fissati e dalle barbette.
Altre strutture vengono seriamente compromesse dalla trasmissione di vibrazioni non fisiologicamente assorbite dal movimento naturale del piede, strutture come ossa, cartilagini, tendini fino ai polmoni (vedi studi sulla EIPH). L’urto che riceve un piede di un cavallo ferrato su un terreno duro come l’asfalto, risulta essere tre volte superiore a quello che riceve un piede scalzo.