L’EQUILIBRIO DEL CAVALLO – 1 Parte^
Cosa si intende per equilibrio.
In questo post, cercherò di spiegarvi quanto siano incomprese, dalla maggior parte di chi si siede sul cavallo, le dinamiche di equilibrio che entrano in gioco nella sinergia tra i due corpi, base fondamentale dell’equitazione. Ne farò una presentazione generale senza addentrarmi nei dettagli.
In questo post, cercherò di spiegarvi quanto siano incomprese, dalla maggior parte di chi si siede sul cavallo, le dinamiche di equilibrio che entrano in gioco nella sinergia tra i due corpi, base fondamentale dell’equitazione. Ne farò una presentazione generale senza addentrarmi nei dettagli.
Il cavallo, come del resto qualsiasi essere vivente, è in continua ricerca dell’equilibrio. Ovvero ogni essere vivente, tramite l’intervento complesso tra sistemi complessi, come il sistema nervoso centrale e quello muscolare, attiva fasci muscolari volontari ed involontari, che movimentano segmenti ossei, al fine di realizzare o mantenere posizioni del corpo, finalizzate al mantenimento dell’equilibrio. Per equilibrio si intende quella condizione per la quale, la somma di tutte le forze applicate ad un corpo è pari a zero. In questa condizione, si raggiunge la posizione, detta di stabilità. Il sistema che induce questa ricerca di equilibrio è quello nervoso centrale, localizzato nel cervelletto che, analizzando tutte le informazioni che giungono dalle afferenze corporee, come quelle vestibolari, tattili, pressorie e visive, le elabora ed attraverso impulsi nervosi, genera micro e macro movimenti involontari, che hanno lo scopo di modificare la posizione del corpo nello spazio, in maniera costante e sempre alla ricerca della correzione, che porti al suo equilibrio. Tra le forze che intervengono, quella di gravità, è sicuramente la più difficile da contrastare.
La condizione perfetta di equilibrio, nel cavallo, sarebbe rappresentata dall’equa distribuzione del peso sui quattro arti, ma intervengono diversi fattori, ne esporrò alcuni in generale:
Uno dei fattori è costituito dalla struttura fisiologica stessa del cavallo, che comporta un carico maggiore agli arti anteriori, per la presenza della testa e del collo rispetto ai posteriori; a seconda della posizione del collo, si avrà un maggior incremento del peso qualora testa/collo si abbassino e un alleggerimento qualora testa/collo si rilevino. Inoltre, a giocare con l’equilibrio naturale del cavallo, c’è anche il fatto che esso in natura, già da puledro, nasce in disequilibrio. Anch’esso, come l’uomo, può essere destro (destrorso) o mancino (sinistrorso). Nel cavallo, in natura, accade che la concentrazione dei carichi dei pesi corporei possano essere localizzate sui bipedi laterali sinistri, per la maggior parte dei cavalli, o su quelli destri; ciò genera un movimento che porterà quel cavallo a spostare la groppa verso sinistra o destra, mentre cammina normalmente; questo movimento prende il nome di “traversamento”. Ovviamente un cavallo che in natura si muove in queste condizioni, ha un’alterazione dell’equilibrio che lo porta, ad esempio, a girare più facilmente verso sinistra e meno verso destra se sinistrorso, ed in modo opposto se destrorso.